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venerdì 30 agosto 2013

Peter Shilton ... e la mano di Dio


Accadde il 22 giugno 1986 a Città del Messico, Stadio Atzeca.
Il quarto di finale che vedeva opposte le nazionali di Argentina e Inghilterra era fissato sullo zero a zero quando al minuto 51 un cross spiovente nel mezzo dell'aera di rigore inglese si tramutò in un gol che passerà alla storia del calcio.
Il portiere inglese Peter Shilton in uscita aerea venne beffato da Diego Armando Maradona che, all'apparenza di testa, deviò la palla in fondo alla rete. Maradona, che non era certo un gigante, superò in elevazione il portiere inglese che, lui pure, non era certo un colosso (con il suo metro e ottanta).
Ma il replay televisivo mostrò chiaramente quello che l'arbitro tunisino Bennaceur non vide e che, sinceramente, anche noi telespettatori dell'occasione notammo a malapena.  Maradona aveva deviato la palla con il pugno e così facendo aveva mandato letteralmente fuori tempo il portiere inglese.
Le proteste inglesi risultarono vane. Nell'ambito dell'infinita diatriba che vedeva opposti inglesi ed argentini (non ultima la vicenda delle isole Falklands) ecco che il gol di mano dell'astro argentino assunse un significato particolare. Per Maradona quella "piccola marachella" era segno del volere di Dio. E da lì in poi quel gol sarebbe stato opera della "mano di  Dio" ...
E' vero anche che, quattro minuti dopo, lo stesso Maradona segnerà a Shilton il gol che viene tuttora unanimemente considerato il gol più bello della storia del calcio. Partendo dalla sua metà campo il fuoriclasse argentino scartò il centrocampo, la difesa e lo stesso portiere inglese prima di depositare il pallone  in fondo al sacco. Un'impresa storica.
Peter Shilton finirà negli annali del calcio per aver subito questi due gol ... entrambi particolari ... visti e rivisti da milioni di persone nel mondo.
Ma il portiere inglese, titolare del record di presenze con la maglia della sua nazionale, ebbe modo di consolarsi giocando millanta e più partite risultando essere, tuttora,  il calciatore inglese con il numero maggiore di presenze ...  ottenute giocando sino alla venerabile età di 48 anni!!!
 
Ricordando "la mano di Dio"

Argentina - Inghilterra 1986

giovedì 29 agosto 2013

Bodo Rudwaleit: la torre.

Mosca 1980.
La finale di calcio del torneo olimpico vede di fronte  la nazionale della Cecoslovacchia opposta alla Germania Est.
Tra i pali della D.D.R. c'è un ragazzotto di 23 anni altro 2 metri e due centimentri: un colosso.
Il suo nome è Bodo Rudwaleit ma è talmente alto che, in effetti, di fronte agli avversari è come una torre.
In quella finale il portiere della Germania Est si dovrà accontentare della medaglia d'argento.
La Cecoslovacchia vinse infatti quella partita per una rete a zero.
Tuttavia Rutwaleit si prenderà le sue belle soddisfazioni in carriera: tra i pali del suo club, la Dinamo Berlino, Bodo Rudwaleit vinse dieci scudetti consecutivi tra il 1979 e il 1988.
Per 33 volte difese i pali della nazionale tedesca.
Per sempre resterà nella mia memoria... Bodo Rudwaleit: la torre.

Giuliano Terraneo: il poeta di Briosco


Tra i personaggi che popolano il favoloso mondo dei "miei portieri" uno spazio speciale è riservato al brianzolo Giuliano Terraneo.
Nato a Briosco, qui a un tiro di schioppo da Cabiate, Terraneo dopo la trafila giovanile tra Seregno e Monza incontrò Gigi Radice che lo portò nel 1977 a vestire la gloriosa maglia granata.
Dopo i sette anni a Torino nel 1984 Terraneo approda al "mio"  Milan. Non sono anni memorabili quelli per il nostro Diavolo.
Dopo la parentesi a Milano Terraneo passa alla Lazio nel 1986 e l'anno successivo al Lecce.
Proprio a Lecce concluderà la sua carriera nel 1990.
Portiere dallo stile sobrio ed essenziale Giuliano Terraneo coltivava già dalla giovane età la passione per la poesia.
Dai racconti di chi l'ha conosciuto di persona, dalle interviste lette sui giornali ecco stagliarsi la figura di un professionista molto distante dal mondo "lustrato" del calcio. Persona di un'umanità semplicemente fantastica e dalla straordinaria sensibilità.
Leggere oggi, anno 2013, vicende di personaggi di questa levatura umana fa rimpiangere sempre più il passato. Tempi nei quali  i valori avevano ancora un senso ... dove un ragazzo che giocava tra i professionisti del calcio trovava il tempo, la sera, di scrivere in poesia le sue emozioni.
Ricordo di aver letto, un giorno nella metà degli anni ottanta, che Terraneo andò  anche a fare un provino al Manchester Utd. di Sir Alex Ferguson ...  poi non se ne fece nulla.
Ma più di tanti trofei è la statura morale dell'uomo che ne determina il valore "assoluto" ... e Giuliano Terraneo, il poeta tra i pali, è sempre stato un Gigante.


martedì 27 agosto 2013

Addio Gilmar


Un altro dei "nostri eroi"  della storia del calcio ci ha lasciato.
Gilmar Neves Dos Santos,  per tutti solo & semplicemente Gilmar, se n'è andato all'età di 83 anni.
La sua leggendaria figura resterà per sempre legata ai primi due titoli mondiali vinti dalla nazionale di calcio brasiliana  nella sua storia.
Portiere dal notevole colpo d'occhio e dall'agilità felina Gilmar si rivelò una sicurezza tra i pali nelle vittoriose avventure in Svezia nel 1958 e in Cile nel 1962.
Davanti a lui aveva una difesa "di ferro" con i mitologici  terzini Djalma Santos (anche lui scomparso da poco) e Nilton Santos con Bellini difensore centrale.
Tuttora Gilmar viene considerato, a ragione, il miglior portiere brasiliano di ogni tempo.
All'epoca di Spagna 1982, quando il Brasile si presentava ai nastri di partenza con una delle sue formazioni più forti di sempre (con campioni del calibro di Zico, Socrates, Falcao ecc.), non pochi furono i brasiliani che avrebbero voluto avere tra i pali uno come Gilmar anzichè quel Valdir Peres che si rivelò non del tutto affidabile.
Per ritrovare tra i pali un degno successore di Gilmar i brasiliani dovettero attendere i primi anni novanta quando Claudio Andre Taffarel  fece piangere l'Italia intera in una notte di inizio luglio del 1994 ... ma questa è un'altra storia.
Addio Gilmar ... come tutti gli eroi con il numero 1 sulle spalle che abbiamo imparato a conoscere ed amare non ti dimenticheremo ...